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Francesco Marchiori Zana

Il ciclone e il terremoto. Un breve racconto.

L'unica cosa di cui avere paura è la paura stessa.


Molti anni fa lessi un racconto che mi rimase impresso nella mente per lunghi anni.

Parlava di un incontro tra un ciclone e un terremoto.


"Dove vai?" chiese il Ciclone.

"Vado a Bombay", rispose il Terremoto.

"Quanti morti intendi fare?"

"Un migliaio", rispose il Terremoto.

"E tu?" chiese a sua volta.

"Io vado in America. Penso di fare anch'io un migliaio di morti", disse il Ciclone.

Si rividero una settimana dopo.

"Mi hai detto che avresti fatto un migliaio di morti", disse il Ciclone, "ma mi è stato riferito che i morti sono stati oltre diecimila".

"E tu", rispose il Terremoto, "avevi detto esattamente la stessa cosa, ma i morti causati sono stati ben oltre quindicimila!".

Chiedendosi come un tale errore di calcolo da parte loro fosse potuto avvenire, non s'accorsero che alle loro spalle s'avvicinava un'ombra minacciosa che si presentò con un ghigno beffardo.

"E tu chi sei?" chiesero all'unisono.

"Sono la Paura".

"Che cosa vuoi da noi?"

"Voglio dirvi che io e soltanto io ho causato il maggior numero di vittime. Io sono Colei di cui si deve essere terrorizzati. Ciò che avete fatto voi è poca cosa. Ovunque e comunque, chi miete il maggior numero di vittime sono io. Addio, e ricordate che l'unica cosa di cui avere paura è la Paura".


Si tratta solo di un racconto, ma il principio che insegna è semplice quanto basilare: L'unica cosa di cui avere paura è la Paura.


Non è un gioco di parole, ma una profonda verità.


Francesco Marchiori

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