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Francesco Marchiori Zana

Jodie, Il Prescelto (The Chosen One), il destino di un ragazzo nelle mani del fato (Netflix)

Aggiornamento: 25 ago 2023

Jodie, un ragazzo di dodici anni che vive nella Baja California Sur in Messico, scopre di avere poteri simili a quelli di Gesù. Risponderà alla sua chiamata e compirà il suo destino?


Jodie Il Prescelto (The Chosen One) è la nuova serie televisiva di Netflix, basata sulla celebre storia illustrata “American Jesus” di Mark Millar e Peter Gross.


I protagonisti sono molto giovani e ricordano, in una trama ben definita e alquanto misteriosa, la prima stagione di Stranger Things, dove alcuni preadolescenti vengono inconsapevolmente catapultati in una serie di eventi inspiegabili.


In The Chosen One (o El Elegido, il titolo originale in spagnolo, in quanto la maggior parte della storia si svolge in Messico nell’anno 1999), scopriamo la storia di Jodie.

È un ragazzo di dodici anni di Santa Rosalía, Baja California Sur, dove vive da molti anni insieme a sua madre (Dianna Agron), dopo essere fuggiti dagli Stati Uniti verso il Messico, apparentemente per motivi misteriosi legati al padre di Jodie.


Durante una gita d’avventura insieme ai suoi inseparabili amici, Jodie sopravvive a un terribile incidente.

Dopo aver perso conoscenza, si risveglia in un letto e sotto osservazione in una clinica, ritrovandosi incolume.

Dopo questo incidente, Jodie scopre di avere poteri simili a quelli di Gesù.


Il giovane Jodie (interpretato magistralmente dall'esordiente Bobby Luhnow), una volta apprese le nuove capacità, cercherà di capire come usarle, mentre in lui affiorano dei strani ricordi e dei dubbi sulla propria origine.


Accetterà quello che sembra essere il suo destino e guiderà il mondo? O cercherà di combatterlo per rimanere un "ragazzo normale"?


Successivamente la trama si infittisce e diventa piuttosto oscura.


Pur non capendo bene come usarlo, il potere trasforma e plagia il protagonista.


Alla fine Jodie scoprirà la sua vera identità e accetterà il suo destino, almeno così sembra.


Se vi è piaciuta Stranger Things o la pellicola Stand by Me – Ricordo di un’estate del 1986 di Rob Reiner (tratta dal racconto The body, incluso nel libro Stagioni Diverse di Stephen King), dovreste dare una possibilità anche a questa serie televisiva.


Il regista di tutti e sei gli episodi (ciascuno di circa 45 minuti di durata) è Everardo Gout (Snowpiercer, The Terror, La Notte del Giudizio per Sempre), mentre la sceneggiatura è di Mark Millar e Peter Gross.

Pregevoli le interpretazioni dei giovani attori, e, inoltre, la serie vanta un’ottima fotografia, oltre a una regia molto apprezzabile.

Interessante il formato in 4:3 che accompagna tutti gli episodi.


Aspetto con ansia la seconda stagione, soprattutto dopo aver scoperto la rivelazione degli ultimissimi minuti dell’episodio finale.


Consiglio la visione.


VOTO: 8/10



Francesco Marchiori


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